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Descrizione
L’origine di Mallare è romana. Di questo periodo esiste ancora un tempietto pagano dedicato alle divinità campestri: a forma rotonda e di piccole dimensioni è oggi incorporato nel Santuario S. Maria dell’Eremita.
Dopo il periodo romano, seguirono le invasioni barbariche e l’assalto dei Saraceni, i quali furono scacciati dal Marchese Aleramo, che per le sue imprese si guadagnò il titolo di Conte del Monferrato; sotto il suo discendente Bonifacio, Marchese del Vasto, il feudo si ampliò.
Nella divisione ereditaria tra i molti figli, Mallare toccò ad Enrico del Carretto, Marchese di Savona, che fondò in Fornelli una chiesa ed un ospedale. (L’Abbazia di Fornelli oggi è di proprietà dei Marchesi Raggi e può essere visitata.)
Il governo dei Del Carretto era definito “feudo imperiale” perché sotto la protezione dell’Imperatore di Germania.
In questo periodo vennero costruiti nel Carruggio il Palazzo Feudale e la Casa del Conte. Ma a questa florida espansione, seguì la decadenza, con la suddivisione del feudo tra i molti discendenti: così i Del Carretto si indebolirono e giunsero all’estinzione.
Il feudo di Mallare fu venduto ai nobili genovesi Spinola ed amministrato da ricchi genovesi tra cui il conte Filippo Cattaneo, a cui è dedicata la via principale del centro storico.
Questo periodo fu economicamente importante: le carbonaie producevano carbone fossile, i boschi davano legname e le ferriere fornivano ferro.
Alla fine del 1700, la feudalità venne abolita da re Carlo Emanuele IV di Savoia.
Agli inizi del 1800, Mallare visse il dramma dell’occupazione francese.
Unita al Regno di Sardegna, con il congresso di Vienna, ne seguì le sorti durante il Risorgimento.
Oggi è comune della provincia di Savona, ma appartiene alla Diocesi di Mondovì e fa parte della Comunità Montana Alta Val Bormida.
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